La politica estera di Ramses fu rivolta a ripristinare la zona d'influenza egizia in area palestinese.
La battaglia cruciale si svolse nell'ottavo anno di regno del Faraone, nei pressi della città di Quadesh ,una delle principali roccaforti Ittite in Siria.
L'esercito egizio, comandato da Ramses, si scontrò con quello Ittita al comando di Muwatalli II.
Ramses era alla testa di 20000 uomini e 200 carri da guerra, divisi in 4 Armate che portavano il nome di Dei : Amon, Ptah, Ra e Seth. Muwatalli era a capo di 10000 soldati e 3500 carri.
Di questa battaglia si hanno resoconti di entrambe le parti, sia gli egizi che gli ittiti se ne attribuirono la vittoria.
Nei pressi del fiume Oronte i soldati di Ramses catturarono due spie beduine che rivelarono al sovrano che l'esercito ittita era in realtà molto lontano da Quadesh :a 120 miglia di distanza.
Ramses cadde in un tranello: convinto di poter vincere facilmente partì senza aspettare il resto dell'esercito, alla testa della sola armata Amon. Fece accampare i suoi uomini nella piana antistante Quadesh. Si rese conto troppo tardi.
Quando gli ittiti attaccarono, la fanteria fuggì presa alla sprovvista. Solo Ramses con le sue fedeli guardie del corpo cercò di tener testa al nemico.
Mentre la furia ittita cominciava a scemare e l'esercito si dedicava al saccheggio dell'accampamento egizio, arrivò un contingente a dare manforte a Ramses.
Durante la notte altri reggimenti egizi si unirono al loro sovrano. All'alba il re ittita fu costretto a chiedere l'armistizio.
Ramses dovette comunque rinunciare a Quadesh.
La battaglia si concluse con un pareggio, ma l'abilità propagandistica di Ramses la trasformò nell'impresa eroica di un grande condottiero. Fece scolpire le scene salienti sui muri del Ramesseo, ad Abu Simbel, Karnak e Luxor. Immense rappresentazioni raffiguravano Ramses che da solo metteva in fuga il nemico.
Il confronto col regno ittita ebbe il suo epilogo nel ventunesimo anno di regno di Ramses, con la stipula di un trattato di pace che prevedeva un patto di non aggressione, il riconoscimento dei reciproci confini, e un patto di mutua assistenza in caso di attacco da parte di terzi.
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